
03 Ott Ritardata partenza è su la Repubblica.it
La Repubblica.it parla del crescente numero di disagi aerei, infatti a chi non è mai capitato di ritrovarsi in aeroporto con un volo cancellato o in forte ritardo? Ed ecco che entriamo in ballo noi, infatti Ritardata partenza è stato menzionato fra le piattaforme che possono aiutarvi in queste situazioni! Leggete l’estratto dell’articolo qui di seguito.
Nel caso in cui un volo venga cancellato o sia in forte ritardo spesso è possibile chiedere il rimborso del biglietto e talvolta anche un risarcimento. Oggi, richiederlo è un gioco da ragazzi, se sai come farlo. Negli ultimi anni, infatti, sul web sono nate molte start up che aiutano il viaggiatore a ricevere il dovuto indennizzo in caso di overbooking, ritardo o cancellazione del proprio volo.
Quando spetta il rimborso? Il risarcimento è dovuto all’interno della Ue per voli cancellati, in ritardo, o per mancato imbarco. Inoltre, il Regolamento europeo 261/2004 è applicabile anche a quei voli che partono da paesi Ue verso altre destinazioni e a quei voli in arrivo in aeroporti europei, se la compagnia ha sede nell’Unione. Gli indennizzi variano in base alla distanza che l’aereo deve coprire. Pari a 250 euro per tratte inferiori a 1.500 km, 400 euro per una distanza compresa tra 1.500 e 3.500 km, e fino a 600 euro per voli intercontinentali con un tragitto di più di 3.500 km. In merito ai rimborsi per ritardo, questi scattano solo se l’arrivo avviene almeno due ore dopo l’orario previsto per i voli brevi, tre ore dopo per i voli a medio raggio e quattro ore dopo per quelli a lungo. Dopo cinque ore è sempre possibile richiedere non solo l’indennizzo ma anche il rimborso del biglietto. Questi indennizzi, tuttavia, non sostituiscono l’assistenza che il vettore è tenuto a fornire ai viaggiatori rimasti a terra: pasti caldi, bevande, eventuale soggiorno in hotel e trasporto, in virtù dell’attesa stimata. È possibile richiedere un rimborso entro tre anni dalla data del volo.
Nonostante la chiarezza della normativa europea, pochi passeggeri sono realmente informati dei propri diritti e della possibilità di richiedere un indennizzo. Inoltre, fino a qualche anno fa, molte domande di risarcimento non ricevevano risposta o venivano respinte adducendo generici “motivi tecnici” che avevano causato il ritardo. Per questo, sono nate varie start up e associazioni di avvocati che, via internet, offrono assistenza ai passeggeri che hanno diritto ad una compensazione.
Il sito italiano senza commissioni. Anche in Italia sono sempre più le associazioni di avvocati che si dedicano a questa attività. “Ritardata Partenza”, sito web della CAI (Camera Arbitrale Italiana) nato nel 2014, ha finora dato assistenza a circa 6 mila viaggiatori dalla sua fondazione, dichiarando un tasso di successo del 98,2%. “Questo portale, a differenza delle grandi società internazionali, non prende alcuna parte della compensazione in denaro dovuta ai passeggeri”, spiega Francesco Blasio, responsabile di Ritardata Partenza e avvocato del CAI. “Le altre compagnie trattengono percentuali sui risarcimenti, fino al 30%. Mentre noi, solo in caso di esito positivo del ricorso, riceviamo dalla compagnia aerea le spese legali”. Ciò vale anche per la semplice domanda di risarcimento, spiega Blasio, in quanto – secondo la Cassazione (sentenze n. 2275/2006 e 11606/2005) – “anche di fronte ad una semplice lettera di messa in mora, il vettore deve pagare le spese legali, in quanto è diritto del consumatore essere assistito da un avvocato sin dall’inizio”. Nella gran parte dei casi, Ritardata Partenza agisce “direttamente per vie legali, con una notifica di un atto di citazione che è il modo più veloce per far ottenere il risarcimento al nostro cliente, anche perché molti vettori aerei non rispondono alle lettere di messa in mora”.